La sfida è quella del cambiamento culturale e organizzativo nel quale la dirigenza riveste un ruolo fondamentale sia per la gestione delle attività basate sui risultati sia per un nuovo approccio rispetto agli stili di leadership
Diffondere un nuovo modello culturale e di organizzazione del lavoro, più funzionale, flessibile e capace di rispondere alle esigenze di innalzamento della qualità dei servizi in funzione dell’innovazione.
Questi gli obiettivi principali della Regione Lazio nell’avviare una nuova stagione per le politiche del personale e un nuovo percorso nella gestione delle risorse e nell’organizzazione del lavoro con l’introduzione di un progetto sperimentale di Smart Working, quale nuova modalità di organizzazione del lavoro agile e sostenibile.
La sfida
La Regione Lazio si è proposta di: migliorare l’organizzazione del lavoro attraverso un rafforzamento delle competenze digitali, aumentare la produttività, razionalizzare gli spazi e le dotazioni tecnologiche e incidere positivamente sulle politiche di conciliazione vita-lavoro.
La sfida è quella del cambiamento culturale e organizzativo nel quale la dirigenza riveste un ruolo fondamentale sia per la gestione delle attività basate sui risultati sia per un nuovo approccio rispetto agli stili di leadership.
La sperimentazione
La sperimentazione, promossa dalla Direzione affari istituzionali, personale e sistemi informativi, ha avuto inizio nel 2018 con un progetto pilota, interno alla Direzione, a conclusione del quale è stato intrapreso, nel 2019, un progetto più ampio che coinvolge quasi tutte le strutture regionali e circa 600 tra dipendenti e dirigenti.
L’organizzazione degli spazi
Lo Smart Working in Regione Lazio sta rivestendo un ruolo importante anche in funzione di scelte logistiche che vedranno nel 2020 il trasferimento di circa 1.000 dipendenti in una nuova sede, più periferica, in cui il concetto di lavoro sostenibile troverà la propria concreta applicazione.
La nuova sede rappresenta una opportunità per ripensare spazi più funzionali, utilizzando le nuove logiche di pianificazione smart, che mettono al centro le persone e il benessere organizzativo e che si pongono in linea con le esigenze di maggiore condivisione (quale open space, co-working, aree break) e sostenibilità. Per far ciò è fondamentale coinvolgere le persone, lavorare sul change management e utilizzare il cambiamento per incidere sulla motivazione e sullo spirito di appartenenza.
La formazione e la comunicazione
Nel percorso abbiamo realizzato significative attività di informazione, formazione e comunicazione per coinvolgere e superare le resistenze al cambiamento. Anche sul tema dello Smart Working sono state applicate metodologie didattiche, che la Regione Lazio aveva messo in campo già dal 2014, le quali hanno consentito di passare da un approccio top-down, in cui prevale il ruolo del docente e l’utilizzo della formazione in aula, ad un approccio bottom-up, in cui il docente è un facilitatore dei processi.
L’iniziativa World Café
Sul tema strategico dello Smart Working, nel 2019 infatti è partita l’iniziativa World Café: percorsi di coprogettazione in Regione Lazio, destinata ai dirigenti e a tutto il personale del comparto.
Utilizzando la metodologia dei world café, è stata effettuata una selezione delle idee e delle proposte emerse dal confronto preliminare tra i dirigenti, per individuare i progetti su cui iniziare a lavorare.
Le proposte così elaborate sono state poi condivise con i dipendenti, i quali, nelle sessioni in corso, stanno arricchendo le linee progettuali emerse.
Il Benchmarking
È stata avviata, inoltre, un’iniziativa di Benchmarking sulle prospettive e strategie dello Smart Working con l’obiettivo di consentire un confronto tra amministrazioni statali, regionali e comunali, partendo dalle best practice su temi strategici quali people strategy, gestione degli spazi e degli immobili, digitalizzazione, programmazione e controllo e sostenibilità. Lo scopo è quello di creare una rete per sostenere il cambiamento della PA, in cui si verifichino spazi di scambio e di confronto rispetto alle varie esperienze per mettere a fattor comune le strategie di gestione, nonché individuare opportunità di collaborazione in ulteriori progetti, anche europei, attraverso i quali poter sviluppare nuove metodologie, modalità di lavoro e soluzioni organizzative.
Nella condivisione della progettualità tra PA e soggetti privati che insistono sullo stesso territorio, anche in funzione del concetto di sostenibilità che supporta il lavoro agile, la prospettiva è che si arrivi, a medio termine, anche alla condivisione di spazi di co-working, quali luoghi di lavoro dinamici e innovativi che offrono agli smart worker importanti occasioni di confronto, sinergia e contaminazione, in funzione di una continua crescita e accrescimento delle competenze.
Fonte: https://www.forumpa.it/
Alessandro Bacci